CIUDADELA -solo-

“Cosa succede dopo un grande cambiamento? I punti di riferimento e gli appoggi sembrano lontani…Mi sono ritrovato, dopo 10 anni di compagnie, da solo e con molte domande. Cosa fare, come farlo e perché farlo?

Ho cominciato a creare un solo e mi sono trovato faccia a faccia con me stesso e le questioni della creazione. Di cosa volevo parlare? Volevo tornare verso il puro movimento o seguire la strada aperta dal lavoro con il Tanztheater di Pina Bausch verso una drammaturgia più teatrale? Poco a poco mi sono reso conto che quello che mi interessava era  raccontare quello che succedeva nel momento stesso della creazione”.

 

Alla fine è nato Cittadella, un solo in cui si racconta un personaggio in lotta con se stesso; un personaggio che si domanda e cerca i suoi desideri, ricorda i suoi incontri e, mentre combatte contro i fantasmi e il suo mondo interiore, si rinchiude sempre di più nella cittadella fortificata dentro di lui, in questa ricerca dell’atto creativo.

 

 

Regia e coreografie: Damiano Ottavio BIGI
Timing: 35 Min




NOTE DEL COREOGRAFO:

La mia carriera è stata fino ad oggi molto interessante. Come danzatore, o interprete in generale, gli incontri piu importanti sono stati, in ordine cronologico, con il coreografo francese Claude Brumachon e in seguito con la coreografa tedesca Pina Bausch. Dico interessante non perche' semplicemente sono felice di quello che mi è successo ma perche' veramente questi incontri hanno stravolto quello che avevo previsto sarebbe stato il mio rapporto con il mondo del teatro inteso in senzo ampio ( danza, teatrodanza, insegnamento, coreografia…).

Naturalmente gli artisti che mi hanno influenzato sono molti di piu', ma l’incontro fisico con Claude e Pina rende « l’influenza «  parte della mia storia; per me è stata una grande opportunita averli incontrati.

Mi è molto difficile mettere per iscritto questi pensieri, le influenze sono anche sensazioni che cambiano, spariscono, tornano, si mescolano ecc. Non so se riesco ad esprimere a pieno le mie sensazioni.

Quello che mi ha lasciato Claude è un convolgimento totale ed  estremo. La danza per lui non è assolutamente un divertissement, c’è sempre la ricerca di stati d’animo precisi che renderanno i movimenti indispensabili e mai fuori luogo.  Gli stati d’animo sono infiniti, quindi, per essere pronti ad accoglierli, Claude ha creato una tecnica nella quale la ricerca delle diverse qualita' del movimento è uno dei lavori fondamentali.

Dell’incontro con Pina non mi soffermero' sul lavoro della qualita' del movimento, ne' del coinvolgimento fisico del danzatore; cio' non significa che questi aspetti non erano presenti e che non mi sorprendevano in ogni nuova creazione e in ogni nuova « ripresa »  di spettacoli del repertorio. Ma il lato del suo lavoro che ho voglia di condividere qui è quello sulla ricerca del mondo interno. Pina ha aperto in me la ricerca e la scoperta di un mondo parallelo: quello del mio mondo interno. Lei, come con tutti i suoi interpreti, era interessata in me, nella mia fantasia, nella mia visione delle cose e del mondo, nella scoperta di un mondo da lei sconosciuto che magari la avrebbe meravigliata e sorpresa. Questo lavoro che ho appreso da lei era ed è un lavoro complicato ed interminabile, che continuo ancora oggi. Ho avuto, con lei, veramente la sensazione di un incontro di due mondi: il suo ed il mio. Si puo' dire che ogni danzatore era per lei una tavolozza di colori con la quale lei avrebbe creato o che avrebbe usato per rendere i ruoli del repertorio sempre vivi e cangianti.

Sugli altri artisti, che pure mi hanno influenzato ma che non ho avuto l’occasione di incontrare, ho naturalmente meno da dire; posso citare: William Forsythe e la sua passione per il movimento, Charlie Chaplin e Buster Keaton per la loro fisicita', la compagnia Peeping Tom per la ricerca di diversi personaggi al livello attoriale e fisico, Kazuo-Ohno e la danza Butoh, Andrej Tarkovskij e la sua concezione del tempo…e tanti altri;  potrei andare avanti all’infinito…

 

Damiano Ottavio BIGI