Da Gennaio a Giugno agli appuntamenti della pedagogia si aggiunge come di consueto, il progetto “L’ARTE DELLO SPETTATORE”, che completa l’esperienza coreutica con la visione di lavori professionali dei coreografi ospiti. Gli appuntamenti si svolgono al Teatro Tommaso Traetta di Bitonto e sono sostenuti dal Comune di Bitonto e dal Teatro Pubblico Pugliese. Scopo dell’attività è anche l’educazione alla visione: preparare e guidare il pubblico alla comprensione della danza, contrastando il cliché che la reputa elitaria.
– SILENT POETS
Ideazione e coreografie: Ezio SCHIAVULLI
Creazione musicale: Dario DEFILIPPO, Mauro GARGANO, Gianni GEBBIA
Light designer: Fabio FORNELLI e Ezio SCHIAVULLI
Costumi: Donatella SCARATI
Silent Poets è l’ultima creazione della compagnia Ez3 un processo coreografico elaborato pensando alle patologie delle personalità borderline: un vissuto parallelo tra spazio ed energia e ad atmosfere legate ai «poeti maledetti». Una costruzione coreografica nata dal gioco del labirinto: uno spazio limitato, immaginario, di incontri, di bisogni e di visioni. "Un luogo dissoluto per chi lo subisce e un gioco evidente per colui che osserva", ma è anche energia in progressione che dirige verso lo stato di trans. Un’esigenza di affermazione, di denuncia, di strategie sociali. Un gioco iniquo di personalità estreme che reagiscono in uno spazio definito e geometrico, disfacendo la simmetria. Questa creazione è stata presentata al Festival d’Aurillac 2019, ed è sostenuta dal Ministero Francese (DRAC Grand Est), Regione Grand Est, Dipartimento Bas Rhin, Théâtre le Triangle (Huningue), CCN/Ballet de l’Opéra National du Rhin (Mulhouse), Incubateur Chorégraphique La Manufacture (Aurillac),Teatro Pubblico Pugliese, Istituto Culturale Italiano di Strasbourg, Théâtre du Marché aux Grains (Bouxwiller, Fr), Abeliano Danza, Teatro Kismet Opera (Bari - It), Teatro Cittadella degli artisti (Molfetta - It).
Ruines è la composizione di Sylvère Lamotte con Jérémy Kouyoumdjian e il percussionista Stracho Temelkovski.
La musica determina un tipo di vibrazione che consente al tempo di espandersi.
I due danzatori, si fondono in abbracci, movimenti lenti e sinuosi, gesti di attacchi morbidi e appena abbozzati, come incognite catture di una lotta leggera. Torsioni, sospensioni, curvature, creano un essere precario e multiplo, vicino a esplosioni mistiche degne della statua del Bernini, con una muscolatura che sembra scolpita da Michelangelo.
Intrecci fuori dal tempo, tensioni in assenza di gravità completano questa bellissima Rovina che sospende il fiato dello spettatore. Il Lamento della Ninfa
di Claudio Monteverdi, rafforza i riferimenti alla pittura italiana, queste posizioni sofferenti ci riportano all’opera della Pietà.
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I HAVE A DREAM
Regia e Coreografia di Vito Alfarano
Danzano TourèLanfia, Alpha Bah, Samuel Adel, Emmanuel David, Lamine Soure Mohammed, Mike Eghe
Produzione AlphaZTL Compagnia d'Arte Dinamica
Con il sostegno economico di Auxilium Soc. Coop. Soc.
Con il patrocinio di Amnesty International Italia
La performance si ispira ai principi di Martin Luther King e ne evidenzia il suo sogno: che tutti gli uomini potessero essere uguali senza essere giudicati dal colore della pelle ma dal contenuto della propria personalità. Il sogno non si è ancora compiuto: tanto ancora bisogna fare per accettare colui che fugge dalla miseria, dalla guerra civile per approdare dopo tanti sacrifici e tanto dolore sulle nostre terre considerate come una nuova occasione per vivere. Il sogno di questi uomini e di queste donne con i loro figli è di una nuova vita in un mondo in cui non sono ancora completamente accettati.
A distanza di anni ci rendiamo conto quanto queste parole oggi possano essere attuali perché questo sogno non si è ancora compiuto. La performance racconta il viaggio vissuto dagli immigrati con tutte le difficoltà incontrate: la sete, la fame, le torture, la morte e la speranza.
ARTE DELLO SPETTATORE – Shiver
Coreografia : Edouard Hue
Assistente artistica : Yurié Tsugawa
Compositore : Jonathan Soucasse
Danzatori: Edouard Hue, Yurié Tsugawa
Shiver è stato commissionato dal Yokohama Ballet Festival, una delle realtà più prestigiose del Giappone.
Il festival si svolge ogni anno presso la Kanagawa Kenmin Hall.
Shiver declina il brivido in eccitazione, freddo, paura e in tutte le sue possibilità di raggiungere uno spettacolo frenetico. I ballerini sono spinti in una coreografia millimetrica in
cui la precisione del movimento e del ritmo sono messe a dura prova. La musica, composta da Jonathan Soucasse, nuovo collaboratore di Edouard Hue, conduce gli artisti in uno stato di trance in
cui il brivido viene trasmesso allo spettatore dalle vibrazioni della musica e della coreografia.
Nekiya (Francia);
Coreografia – Interprete : Sebastien Perrault
Light Design: Eric Valentin
Musiche: Alessandro Melani - Shifted - Sebastien Perrault - Violetshaped - Ancient Methods
Musical Arrangement / Set Design: Sebastien Perrault
Musical spatialization: Frederic Guillaume
Accessori: Marion Cornier - Isabelle Deffin
Scenografia: Sebastien Perrault
La Nekyia è un viaggio onirico, una traiettoria situata nel cuore di una dialettica tra l'ego e l'inconscio. È un tuffo nelle profondità della psiche, che trae spunto dai pensieri di Carl Gustav Jung. “In questa creazione aspiro a plasmare questa dialettica metafisica e, soprattutto, a dare sostanza a questa parte misteriosa dell'individuo che è l’inconscio. È qui che si trova la tana nascosta della personalità che si manifesta anche attraverso l’energia. Voglio mettere in movimento questa forza dell'anima, ricreandola attraverso il corpo” ha dichiarato Sebastien. Lo scopo della creazione è quello di dimostrare il processo di ricerca interna che ognuno di noi compie per tornare all'essere primitivo, nel senso originale, a tornare all'essenza dell'anima, alla pienezza dell'essere.
IN SITU
In chiusura del percorso di formazione, la coreografa ospite Francesca Pennini guiderà gli allievi ed insegnanti in una performance itinerante. Un modo per vivere i parametri di creazione e i contesti urbani della “performance Site-specific”: un’analisi del luogo e dello spazio, del suo contesto e della sua musicalità. Criteri di composizione estemporanea, evidenziati dall’artista. .